Replica ad articolo su rifiuti da ricerca Cittadinanzattiva

Lettera del Presidente al Gazzettino del 06.12.2024

Gentile redazione,

Rispondo al vostro articolo del 2 dicembre scorso, per affrontare meglio la questione del valore delle tariffe del servizio di gestione dei rifiuti e per cogliere l’opportunità di spiegare ai vostri lettori e ai cittadini il perché di certi importi che interessano il nostro bacino di Venezia. Guardando ai dati della ricerca citata di Cittadinanzattiva per il 2024 ci sono alcune premesse da fare, la prima è che viene considerata una media regionale e vengono presi in esame i capoluoghi e non le medie di province o città metropolitane, quindi non si può fare un discorso d’insieme del nostro territorio ma solo del capoluogo e stiamo parlando di Venezia, una città che è un unicum al mondo.

Va fatta una premessa importante: la raccolta differenziata è l’unico strumento che come enti e cittadini abbiamo per contenere i costi e di conseguenza i valori che ci troviamo poi in bolletta. Dietro alle cifre che si paragonano fra Verona, Padova, Treviso, Rovigo, Belluno e Vicenza bisogna poi considerare che il fabbisogno standard del centro storico di Venezia e delle isole è molto diverso da quello di qualsiasi altra città veneta e d’Italia. Si tratta di un comune dove il servizio di raccolta è attivo tutti i giorni, festivi compresi, per assicurare una città pulita e per fare questo gli addetti si devono muovere con carretti a mano tra un ponte e l’altro a affidarsi al trasporto marittimo, per dare qualche cifra, parliamo di 438 netturbini in servizio dalle prime ore della mattina sul solo suolo comunale di isole e centro storico.

A questa complessità di base, va aggiunto che Venezia, oltre a risentire della nota pressione turistica essendo la seconda metà per afflusso in Italia, con più di 12 milioni di visitatori, oltre al pendolarismo subisce anche i grandi eventi attorno a lei, fra cui nell’immediato ci sarà il Giubileo e fra un anno e mezzo le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. Tutto questo afflusso extra va considerato anche dal punto di vista della gestione del rifiuto prodotto. Gli operatori, oltre a fare un ottimo lavoro, si scontrano con le difficoltà di muoversi in città, con mansioni che sono usuranti. Assieme al gestore Veritas lavoriamo sia per migliorare il servizio che per contenere gli aumenti, se le tariffe hanno subito un adeguamento, come previsto dalla metodologia ARERA, l’impegno al contenimento è stato svolto assieme al Comune seguendo la gestazione del piano economico finanziario, con un adeguamento calmierato al 7% anche grazie alle entrate permesse dal flusso turistico.

E’ evidente che la presenza di numeri simili hanno un impatto non indifferente sulla qualità della raccolta, pesando sulla quota di differenziata, alzando ulteriormente il costo di un servizio che è già per sua natura diverso dal resto dei comuni. Venezia come capoluogo è quindi imparagonabile alle altre città del Veneto, ma nonostante questo non ha subito i maggiori aumenti. Nell’ultima riunione in Regione, a cui erano presenti tutti i consigli di bacino regionali, non solo abbiamo certificato una gestione economica in linea, in condizioni di erogazioni e costi del servizio ben diversi, ma risultati di raccolta differenziata simili alle altre province. Questo anche grazie al fatto che facciamo rete, anche attraverso un dialogo e confronto fra gestori. 

Nella stessa sede regionale durante l’audizione ho personalmente introdotto la necessità di considerare il nostro territorio non nell’insieme ma tenendo conto delle peculiarità di Venezia e dei comuni del litorale, così potremmo comparare l’area interna di terraferma con gli altri territori regionali. Perché se nel conteggio del tasso di differenziata medio di bacino includiamo Venezia e la fascia costiera non potremmo mai essere in reale concorrenza dal punto di vista degli obiettivi con gli altri territori e nonostante questo i nostri numeri superano il 72% a livello di bacino. 

La nostra proposta come ente è quella di dividere il nostro bacino in tre “fasce”: la terraferma, una formata dalla sola Venezia e una “ibrida” delle amministrazioni del litorale come Cavallino Treporti, Caorle, Eraclea e Jesolo, da dividere in due zone. La prima concentrata entro una determinata distanza dalla battigia costiera e la seconda considerando il perimetro oltre quella distanza al pari della terraferma, in modo da suddividere in due aree questi comuni, per avere dei valori reali di produzione di rifiuti e differenziata. A questo scopo siamo in dialogo con la Regione attraverso il Comitato Regionale, per avere un supporto sullo stabilire queste distanze dalla costa e i relativi conteggi statistici per suddividere fra materiale conferito da turismi e da residenti.

La sfida come Consiglio di Bacino Venezia Ambiente resta comunque migliorare la raccolta, soprattutto su Venezia e il litorale, alzando il livello della differenziata e abbassando la produzione del secco, in linea con gli obiettivi regionali previsti per tutto il bacino che deve passare dagli attuali 160 kg/abitante a 110 con l’80% di quota differenziata. Non possiamo rischiare di lasciare le città sporche o invase da rifiuti per allinearci ai costi di luoghi che non hanno questi fenomeni da governare, questo non toglie l’impegno di tutti noi amministratori, enti e gestore per migliorare la raccolta e il riciclo, contenendo il più possibile gli aumenti, garantendo un servizio di alta qualità a tutti i cittadini. 

Il Presidente,

Arch. Claudio Grosso